IL FASCINO DELL'AMBRA A FERRARA
Una mostra aperta fino al 30 gennaio nelle sale del Museo Civico di Storia Naturale illustra i molteplici
e affascinanti aspetti di questa gemma
Electron (elettrone) presso i greci, succinum (succo) per i romani e glessum (trasparente) per i popoli germanici: già gli antichi avevano identificato alcune preziose proprietà di una particolare resina vegetale solidificata nel corso di milioni anni, l'ambra. La mostra Ambra.
Il fascino di una gemma tra mito, scienza e vanità aperta fino al 30 gennaio a Ferrara, nelle sale del Museo Civico di
Storia Naturale in via De Pisis, illustra i molteplici e affascinanti aspetti di questa gemma, dagli eccezionali campioni grezzi
alle preziose ambre "archeologiche", passando attraverso le inclusioni biologiche, il suo utilizzo in campo
medico e la lavorazione nell'arte orafa. Un excursus storico, scientifico e culturale reso possibile grazie
alla collaborazione di Ambra Greco, azienda produttrice di gioielli in ambra, del Museo di Storia Naturale di
Milano, del Museo Civico di Montecchio Maggiore, della Regione Emilia Romagna e della Sovrintendenza per i Beni
Archeologici del Veneto. Per far conoscere questa gemma ad un pubblico più ampio, in occasione della mostra, il
museo di Storia Naturale, in collaborazione con l'Associazione Didò, propone alle scuole percorsi e laboratori
didattici di approfondimento tematico. Sono previste inoltre conferenze serali ad ingresso libero nella sala del
museo: per chi fosse interessato il prossimo appuntamento è dedicato alle inclusioni (14 gennaio 2005).
IL FASCINO DELL'AMBRA IN MOSTRA
Un'esposizione milanese traccia la millenaria storia della preziosa gemma di origine organica
Le sue origini risalgono a milioni di anni fa e ruotano attorno alle piante di conifere.
L'ambra infatti, ricondotta dalla mitologia greca e romana alle lacrime consolidate delle Eliadi,
nasce come resina vegetale dalla ferita di un tronco d'albero e in un percorso di milioni e milioni
di anni si solidifica fino a diventare una vera e propria gemma. Le molte curiosità che la storia
millenaria della pietra può suscitare trovano risposta alla mostra "Ambra, la gemma che imprigiona
il tempo", ospitata fino al 29 febbraio 2004 nello spazio Biolab del Museo di Storia Naturale di Milano.
Apprezzata fin dalle antiche civiltà per l'aspetto, la rarità e le presunte proprietà
taumaturgico-curative,
la preziosa resina fossile veniva trasportata lungo la nota "via dell'ambra" dalle sponde del mar Baltico al
bacino del Mediterraneo dove i vari popoli, dagli egizi ai greci, dagli etruschi ai romani, la utilizzavano
nella gioielleria e nell'oggettistica di lusso. E proprio ai monili è dedicata una sezione specifica della
mostra che propone al visitatore un excursus storico sulle forme della gioielleria in ambra dal I millennio
a.C. ad oggi. E' l'occasione ideale per ammirare, tra gli altri pezzi, alcune riproduzioni di gioielli della
Magna Grecia, sontuose collane e manufatti originali provenienti dall'estremo oriente, antichi rosari buddisti
e boccette per essenze realizzate in Cina.
I campioni di ambra esposti provengono da tutti i più importanti giacimenti del mondo: dal Messico alla Birmania,
dal Canada all'Alaska, oltre che dal litorale Baltico e da Santo Domingo, e un debito rilievo viene riservato ad
una pregiata e rara varietà tutta italiana, la simetite, raccolta nei giacimenti della Sicilia orientale. Molti
dei pezzi, grezzi o lavorati, diversi per età, colore e dimensione, sono di proprietà di Ambra Greco, azienda che
da circa trent'anni colleziona esemplari di ambra e vende monili e raffinata oggettistica realizzata con la mitica
resina. Un'ampia ed interessante sezione è dedicata infine alle inclusioni organiche, vale a dire ai piccoli organismi
che, imprigionati nella resina nei millenni passati, si sono conservati in perfette condizioni attraverso le varie ere
geologiche.
NEW CHARM FROM ANTIQUITY
Gemma regina del summertime, l'ambra conserva testimonianze di vita ormai estinta, consegnando al presente storia, magia e fascino decorativo
Le resine che milioni di anni fa uscivano dalle conifere dei paesi baltici e dalle piante leguminose di Santo Domingo,
catturando strada facendo animaletti, foglie e altri frammenti organici, hanno attraversato le ere geologiche fossilizzandosi
e trasformandosi in ambra, materia solida e traslucida di colore dal giallo pallido a bruno rossastro che oggi ha il valore di
vera e propria gemma. Per alcuni il suo fascino è racchiuso nella testimonianza di vita primordiale (insetti, aracnidi, piccoli
rettili, fiori, pollini) che conserva nelle preziose inclusioni, per altri, e per la maggioranza delle donne, gli aspetti più
seducenti sono il colore, la dimensione, il calore al tatto. Le nuances solari che la caratterizzano ne fanno la pietra regina
del summertime: non stupisce quindi l'utilizzo massiccio dell'ambra in gioielleria, con soluzioni sempre più fantasiose. Oltre
alla "classica" collana lunga a boules irregolari, che Ambra Greco propone in una rara e misteriosa sfumatura blu, si vedono
infatti accostamenti multicolor con oro e pietre dure o fashion mix di sicuro effetto come il ciondolo conchiglia di Leaderline.